Le testimonianze archeologiche attestano la presenza umana in Irpinia già dal Paleolitico e nel Neolitico si crearono i primi aggregati umani che, nel corso dei secoli, portarono a popolare tutto il territorio.
L’Irpinia, trae le sue origini da una delle tribù sannitiche di lingua osca che si insediò in queste zone già dal IX secolo a.C. Il nome deriva da hirpus ("lupo"), animale sacro a Marte.
Inizialmente gli Irpini furono indicati come membri della grande lega sannitica, ma quando questa fu definitivamente sconfitta dai Romani, nel 268 a.C. cominciò a ricorrere il nome specifico.
Dopo la sconfitta di Canne dovettero sottomettersi ai Romani nel 209.
Ebbero parte attiva nella guerra sociale e furono sottomessi da Silla. Secondo Tolomeo al loro territorio appartenevano solo Aquilonia, Aeclanum e Abellinum, ma Plinio attribuisce loro anche Aequum Tuticurn, Beneventum, Caudium, Trivium, Compsa e i Ligures Baebiani.
Nell'ordinamento augusteo furono compresi nella II regione.
Dopo la sconfitta definitiva degli irpini, furono realizzate molte opere di urbanizzazione e costruzione di vie di comunicazione importantissime, infatti, da questo territorio passava la via Appia, anche se il suo percorso, dopo Aeclanum, è ancora oggi oggetto di studio e dibattito.
Nel Medioevo, soprattutto in epoca longobarda e normanna, l’Irpinia vide la nascita di nuovi insediamenti, Rocca san Felice, Torella dei Lombardi, Guardia Lombardi che portano ancora i segni di quel passato.
Il XVI secolo vide l’affermarsi di alcuni luoghi nevralgici, come Avellino ed Ariano Irpino.
Con il ritorno definitivo nel suo paese, Gesualdo, del madrigalista don Carlo Gesualdo nel 1596 si creò una corte che accolse molti intellettuali e artisti dell’epoca.
Vari fattori, tra i quali spicca il sisma del 1980 che ha visto lo spopolamento del territorio.